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#MeetOurTeam | Francesco, CEO & Founder SmartArreda

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#MeetOurTeam | Francesco, CEO & Founder SmartArreda

Benvenuto/a nella nostra rubrica "Meet Our Team"!

Per il nostro secondo appuntamento, ti presentiamo Francesco, CEO & Founder di SmartArreda. Con oltre vent’anni di esperienza nel mondo dell’arredo, Francesco ha contribuito a dare vita a SmartArreda, un progetto che unisce design e tecnologia per trasformare gli spazi educativi.

In questa intervista, Francesco ci racconta il suo percorso, le sfide quotidiane, la visione che guida ogni progetto firmato SmartArreda e come immagina la scuola del futuro.

Iniziamo da te: quali tre parole ti descrivono meglio?
Ambizioso, curioso, testardo.

Com’è iniziato il tuo percorso professionale?
Vengo da oltre vent’anni di esperienza nel settore dell’arredo, un percorso che mi ha permesso di acquisire una solida competenza tecnica e gestionale. Nel 2014, spinto dalla voglia di mettermi alla prova in un ambito nuovo, ho iniziato a collaborare con Wacebo, entrando nel mondo della tecnologia. Questa esperienza ha rappresentato una svolta: ho potuto combinare la mia conoscenza dell’arredo con soluzioni EdTech innovative. Mi sono reso conto che il vero cambiamento, nella scuola e nel lavoro, parte dall’ambiente: studenti e lavoratori devono essere messi al centro. Da questa consapevolezza è nata l’idea di SmartArreda.

E da quella consapevolezza, com’è nata concretamente SmartArreda?
Nel 2018, insieme ai miei soci, abbiamo fondato SmartArreda con l’obiettivo di offrire una proposta completa al mondo educational: integrare la tecnologia con arredi pensati per favorire apprendimento, benessere e produttività. Crediamo che la tecnologia, per essere davvero efficace, debba vivere in uno spazio progettato per valorizzarla, che sappia adattarsi alle persone e ai loro bisogni.

Che ruolo ricopri oggi in azienda?
Sono il CEO e seguo in prima persona la strategia, i progetti e le relazioni con rivenditori e partner. In SmartArreda, come in Wacebo, il rapporto umano viene prima di tutto: ogni progetto nasce da un ascolto vero, da un dialogo sincero con chi ci affida la trasformazione dei propri spazi.

Cosa ti motiva ogni giorno?
La voglia di migliorarmi e la consapevolezza che non si finisce mai di imparare. Credo che, nel nostro lavoro, l’evoluzione sia una condizione permanente: quando pensi di sapere tutto, hai già smesso di crescere.

Quali sono le sfide più grandi che affronti quotidianamente?
Stare al passo con un mercato in costante cambiamento e riuscire, quando possibile, ad anticipare le esigenze prima ancora che emergano. È una sfida continua, ma anche una grande opportunità.

Come si è trasformato il mondo dell’arredo scolastico negli ultimi anni?
Si è passati da ambienti statici e impersonali a spazi dinamici, flessibili, centrati sul benessere di chi li vive. L’arredo oggi non è più solo funzionale, ma parte integrante della didattica.

Quali sono oggi le esigenze principali delle scuole?
Le scuole cercano ambienti inclusivi, modulari, capaci di coinvolgere gli studenti e supportare metodi didattici nuovi. La lezione frontale non è più l’unica modalità: lo spazio deve adeguarsi a una didattica più attiva e partecipativa.

Che tipo di richieste ricevete più spesso?
Lavorando con un modello B2B, le richieste ci arrivano tramite i nostri rivenditori, che raccolgono direttamente le esigenze delle scuole. La più frequente è quella di trasformare ambienti obsoleti in luoghi moderni, funzionali e accoglienti, pensati per favorire una didattica più efficace e coinvolgente.

Come accompagnate scuole e rivenditori in questo processo?
Attraverso un approccio consulenziale. Non proponiamo soluzioni standard, ma ascoltiamo le esigenze specifiche e progettiamo spazi su misura, realmente utili. La nostra forza sta nella personalizzazione e nella concretezza delle soluzioni.

Esiste un prodotto SmartArreda che consiglieresti a tutte le scuole?
Non credo nel “prodotto perfetto” valido per tutti. Credo nella progettazione di ambienti stimolanti, accessibili, flessibili. L’efficacia nasce dalla coerenza tra arredi, spazi e obiettivi didattici.

In che modo i vostri prodotti influenzano la didattica?
Aiutano a superare modelli ormai superati, favorendo un apprendimento attivo e collaborativo. L’arredo può facilitare l’innovazione, rendere la lezione più inclusiva, creare ambienti in cui è più facile esprimersi e imparare.

Che tipo di arredi vedremo sempre di più nelle scuole nei prossimi anni?
Sempre più ambienti polifunzionali, mobili, ibridi. La classe tradizionale lascerà spazio a spazi aperti, flessibili, dove ogni angolo può diventare un’occasione educativa: corridoi, biblioteche, aree comuni, laboratori. La scuola sarà più fluida, più vicina ai bisogni reali di studenti e insegnanti.

Come immagini la scuola tra dieci anni?
Una scuola aperta, anche oltre l’orario scolastico. Un luogo dove si cresce insieme, non solo a livello didattico, ma anche umano. Con spazi multifunzionali, biblioteche accessibili, aree per attività culturali, sportive, ludiche. Una scuola che appartiene ai ragazzi e al territorio.

Se non lavorassi nel mondo dell’arredo, dove ti vedresti?
Non mi vedo altrove, ad essere sincero. D’altronde, questo è il mondo a cui ho dedicato tutta la mia vita professionale.

Che consiglio daresti a chi vuole entrare in questo settore?
Di non fermarsi a ciò che esiste già, ma di cercare costantemente nuove soluzioni. Aprite la mente, ascoltate i bisogni reali delle persone e impegnatevi a costruire valore ogni giorno.

Cosa diresti a chi ancora non conosce SmartArreda?
Non promettiamo perfezione, ma possiamo assicurarvi la continua, e a tratti estenuante, ricerca della stessa. Non siamo un semplice fornitore, ma un partner affidabile, concreto e presente. Ogni progetto è una responsabilità che affrontiamo con serietà e passione.

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